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Percorso di scienze di Antonella Pulvirenti

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Il sale (cloruro di sodio), è un cristallo, di forma simile a un cubo. Allo stato naturale può essere trasparente, bianco, giallino e anche rosa. Fino a pochi secoli fa era un prodotto preziosissimo, tanto che per commerciarlo gli uomini percorrevano migliaia e migliaia di chilometri, lungo piste e sentieri che hanno preso il nome di "Vie del sale".

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La sua importanza non deriva solo dal fatto che è un condimento indispensabile per dare gusto ai cibi, ma soprattutto perché è un conservante: disidrata gli alimenti, impedendone la decomposizione.

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Quando non esistevano frigoriferi, freezer e tecniche di conservazione moderne, il sale era l’unica sostanza in grado di mantenere commestibili gli alimenti per lunghi periodi, evitando che marcissero.
Carni, pesci e verdure, ancora oggi vengono conservati utilizzando il sale, da solo, disciolto in acqua (salamoia) o insieme ad altre tecniche di conservazione. Esempi tipici sono le acciughe salate, il prosciutto, i capperi, le olive, ecc. Senza il sale non sarebbe possibile neppure conservare i formaggi.

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La quantità di sale contenuta nel nostro corpo è di circa 2,5 hg, ma ne perdiamo continuamente, soprattutto quando fa caldo, attraverso il sudore e le urine, insieme a molti altri sali minerali.

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IL SALE VIENE USATO:
Per produrre salumi, formaggi, dadi per brodo e in quasi tutte le industrie alimentari e conserviere.
In tutti i prodotti che contengono cloro.
Per produrre detersivi, medicinali, cosmetici.
Per fissare il colore dei tessuti e dei filati.
Per evitare gli slittamenti delle automobili quando si forma il ghiaccio sulle strade.
Ed altro ancora...

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Oggi - come ieri - l’uomo si procura il sale in due modi:

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1) SCAVANDO MINIERE PER ESTRARLO DAL SOTTOSUOLO, DOVE SI È FORMATO MILIONI DI ANNI FA. IL SALE RICAVATO DALLE MINIERE E’ DETTO SALGEMMA, CIOÈ "GEMMA DI SALE".

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Infatti, il salgemma è un sale fossile: milioni di anni fa, durante alcune ere geologiche, a causa degli spostamenti tellurici si sono formati dei laghi sotterranei di acqua di mare. Nel corso dei secoli, l'acqua è poi evaporata lentamente e il sale in essa contenuto si è stratificato, formando dei giacimenti.

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2) OPPURE IMPRIGIONANDO L’ACQUA DI MARE IN GROSSE VASCHE E FACENDOLA EVAPORARE AL SOLE.

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E IN SEGUITO RACCOGLIENDO IL SALE RIMASTO SUL FONDO DELLE VASCHE.

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Questo secondo modo di estrazione è il più comune. A volte si accelera anche l’evaporazione dell’acqua, riscaldandola.

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I LUOGHI DOVE SI PRODUCE IL SALE SONO CHIAMATI "SALINE". IN ITALIA SONO FAMOSE QUELLE SICILIANE, SARDE E PUGLIESI, IN FRANCIA QUELLE DELLE CAMARGUE, MA VE NE SONO IN TUTTO IL MONDO.

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IN ENTRAMBI I CASI, IL SALE RACCOLTO VIENE POI TRASPORTATO NELLE FABBRICHE, DOVE SARA’ ANALIZZATO, RAFFINATO, PESATO E INSCATOLATO.